… alla mia amica profepa se mi permetto di usare questo blog in maniera informale come un post it gigante, se ripubblico i suoi post nella speranza che le mie alunne li scoprano. Chiedo scusa anche a chi passa casualmente di qui perché, magari, si aspettava un serio e compunto blog di matematica e invece trova un post it. Chiedo scusa alla fisica e anche un po’ alla matematica che mi perdoneranno perché non so quello che dico.
Vengo al dunque: ho comprato un libro di Richard Feynman che tra le altre cose è nato lo stesso giorno in cui sono nata io solo qualche decennio prima. Ho letto solo la prima delle tre conferenze riportate sul libretto. E ho capito. Ho capito perché la fisica è così diversa dalla matematica, perché io amo la matematica e non amo la fisica, pur riconoscendo la bellezza di tale disciplina.
Io amo la matematica perché mi da certezze, verità che reggono al variare dei governi e dei millenni; perché si può sapere quando si ha ragione; perché se ho torto riesco ad esserne convinta un attimo dopo che qualcun altro se n’è accorto. Non so se la matematica è così, certamente è come io la vedo, come l’ho sempre vista dai primi anni di scuola.
E ora guardate come Feynman spiega le leggi fisiche. Un altro mondo. Due minuti e sei in un altro universo. Dove io faccio fatica a stare.
Ma questo devo dirlo allo psicologo.