L’obiezione più frequente allo studio della matematica è “sì vabbe’ ma a cosa mi serve?”, da studente ho sentito molte volte chi era in difficoltà con i numeri rivolgere questa domanda a chi cercava di insegnargli matematica, le risposte erano molte, le più varie, cercavano tutte di dimostrare l’utilità della matematica : serve per fare la spesa, serve per mandare le navicelle spaziali sulla luna, serve per far funzionare i computer. Ma erano risposte che non convincevano mai nessuno, non si capiva allora come una relazione biunivoca, o l’intersezione di due insiemi, o un’equazione di primo grado potessero trasformarsi in un allunaggio o in youtube (allora non c’era youtube e neanche la rete e non era il giurassico sapete? erano solo 15 anni fa mentre voi nascevate)…eppure è così. Purtroppo molti di voi non vedranno mai questo miracolo trasformarsi in realtà, non vedranno un modello matematico trasformasi in telefono cellulare, o in televisore al plasma, ma questo non è un buon motivo per considerare la matematica inutile. Se doveste studiare una materia per la sua utilità potreste anche smettere di andare a scuola, niente di quello che studiate serve veramente nella vita di tutti i giorni, basterebbe quello che avete imparato alle elementari, leggere scrivere e far di conto si diceva una volta….eppure per essere persone complete, per essere liberi realmente, per poter disporre della vostra vita, per scegliere in autonomia, per potervi distinguere, conoscere e capire è fondamentale, saper ragionare, intrecciare i dati a vostra disposizione, saper partire da una tesi per dimostrarla o confutarla…la scuola superiore insegna questo, l’università insegna questo, a scuola non si impara un mestiere, ma si impara ad impararlo nel modo migliore e più veloce possibile. La matematica è la parte che in questa formazione nutre la razionalità, il rigore, l’abitudine al rispetto delle regole, insegna che 2+2 può fare soltanto 4 e che un’equazione di primo grado ammette una ed una sola soluzione, la matematica è fatta di un linguaggio rigoroso come rigorosa è la sua sintassi, proprio come avviene con l’italiano dove c’è una grammatica, una sintassi e un’ortografia e dove non vi sognereste mai di scrivere “ma però”….non ve lo sognate vero? 😛 Studiatela non per saper risolvere un’equazione ma per abituarvi a saperla risolvere, studiatela come se fosse una sfida, immaginatela come un gioco, un enigma da sciogliere, sfidatevi e sfidate le vostre insegnanti, dimostrategli che siete in grado…non c’è niente di meglio della soddisfazione di riuscire in qualcosa che si pensava non essere in grado di fare, non nascondetevi è da vili, non scappate è da bambini….
Mi chiamo Francesco non sono un professore, non ho intenzione di sostituirmi a loro, a parte questo primo pistolotto, non avrete da me paternali, sono un ragazzo come voi ho solo qualche anno in più, ma solo all’anagrafe, mi è stato chiesto di contribuire a questo blog, lo faccio con molto piacere, spero di poter dare un contributo utile…
Intanto risolvete questo: Un tale possiede una catena d’oro composta da sette anelli e non richiusa su se stessa. Un giorno, spinto dal bisogno, è costretto a chiedere in prestito un cavallo ad un suo conoscente per sette giorni. In cambio però, quest’ultimo vuole la catena d’oro e chiede di venir ricompensato con un anello al giorno, per ognuno dei sette giorni. Qual è il numero minimo di anelli della catena che occorre rompere perchè questo sia possibile?